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Altra tragedia annunciata sulla Roma Nord

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03/01/2014 di Bonfa.it

Vogliamo esprimere solidarietà e vicinanza alla famiglia dell’automobilista che ieri ha perso la vita dopo lo scontro con treno extraurbano, presso un passaggio a livello incustodito nei pressi di Castelnuovo di Porto (RM). Troppi incidenti stanno accadendo su questa linea ferroviaria, un tempo vanto di Regione e Comune di Roma, adesso abbandonata e poco (e male) manutenuta. La settimana scorsa un altro incidente presso un passaggio a livello a Riano non ha causato vittime solo per un caso fortunato.

E’ tempo di agire per mettere in sicurezza le decine di passaggi a livello incustoditi sull’intera tratta e di VIGILARE.

Chiederemo conto anche di quanto accaduto ieri a Regione Lazio e ATAC, e che ci si attivi IMMEDIATAMENTE, in modo che queste tragedie non accadano più e chiediamo contestualmente a tutti quelli che transitano su quei maledetti passaggi a livello di prestare la MASSIMA attenzione (auto, moto, biciclette, pedoni) e di rispettare il codice della strada.

Grazie a tutti.

26 thoughts on “Altra tragedia annunciata sulla Roma Nord

  1. Tommaso ha detto:

    In effetti, sul sito di FSNews (Ferrovie dello Stato Italiane) c’e’ una sezione apposita:

    Passaggi a livello: i programmi regionali per eliminarli – Notizie – FSNews
    http://www.fsnews.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=e5f2f1cd866c7310VgnVCM1000008916f90aRCRD

    Ovviamente non e’ per una polemica sterile ma, anzi, per sottolineare che il problema e’ tutt’altro che secondario.

  2. Andrea De Petris ha detto:

    Ricordo a tutti che la GIunta Marrazzo aveva avviato un programma di raddoppio e ammodernamento della linea, finanziato con fondi europei e per i quali erano già pronti i progetti esecutivi. Marrazzo poi è uscito di scena anzitempo come tutti sappiamo, è arrivata Renata Polverini che ha bloccato il progetto. I fondi sono tornati a Bruxelles, la linea è rimasta com’è e la gente continua a morire.
    Non si tratta di fatalità, ma di responsabilità politiche sulle quali c’è un nome e un cognome.

  3. Emanuele ha detto:

    Anche in provincia di Viterbo ci sono due o tre passaggi a livello incustoditi che periodicamente sono teatro di scontri tra treno e auto. A memoria mi pare che in tutti i casi le segnalazioni funzionassero e fosse quindi colpa delle auto che provavano a passare lo stesso.
    Dal momento che spesso non è possibile eliminarli per i costi che sarebbero insostenibili anche in condizioni economiche meno disastrate di quelle attuali, ritengo che andrebbero dotati di sbarre che si abbassano automaticamente al passaggio del treno. Non so come funziona dal punto di vista tecnico ma siamo nel 2013, possibile non si possa fare? Vedo che alla stazione di Bagnaia che è in mezzo a due passaggi a livello le sbarre sono abbassate manualmente ma la stazione è in genere presidiata (se poi come capita a volte durante le feste non c’è nessuno deve scendere il capotreno ad azionare il meccanismo ma va be’, in quel caso ci può anche stare). Ma per quei passaggi lontani da stazioni non c’è modo di automatizzare la cosa?
    Guardate questo video giapponese

    E’ il tratto terminale di una linea lungha decine di chilometri che da fuori Tokyo entra in città. Si vedono appunto gli ultimi chilometri. Dopo i primi due minuti in cui i binari sono sopraelevati continua a livello stradale ed è attraversata da decine di passaggi a livello, sia per auto che pedonali. Guardate la frequenza dei treni, il fatto che le sbarre si abbassino automaticamente (immagino) a volte pochi secondi prima del passaggio, sbarre fine e leggere poi, non certi pali pesantissimi che si vedono in Italia.
    Non pretendo una simile perfezione ma il minimo sindacale possibile oggi si.

    • Andrea De Petris ha detto:

      Caro Emanuele, come ho scritto i soldi ci sarebbero stati, i progetti esecutivi per l’ammodernamento e soprattutto il raddoppio della linea anche, solo che la signora Polverini non poteva tollerare di dare esecuzione ad un progetto non gestito fin dall’inizio da lei e i suoi sodali.
      Smettiamola di fornire alla politica (anzi, ai politici) scusanti che non meritano e cominciamo a pretendere che si assumano le responsabilità del caso per le colpe che hanno.

  4. franco ha detto:

    Se invece di progetti faraonici di raddoppio e nuovi percorsi che non verranno mai realizzati si investisse sull’rsistente per renderlo più efficiente e sicuro forse qualche tragdia potrebbe essere evitata. Oltretutto il passaggio a livello non è direttamente prospiciente la Flaminia quindi l’eventusle presenza di sbarre consentirebbe la sosta delleauto in caso di loro chiusura
    Inoltre sarebbe il caso di verificare la funzionalità dei segnali acustici che in alcuni giorni cominciano a funzionare dopo il passaggio dl treno e rimangono attivi prer quasi mezz’ora (succede spesso al passaggio a livelo di Morlupo (via dei Villini)

    • Andrea De Petris ha detto:

      Raddoppiare e ammodernare una linea degli anni ’30 non è un progetto faraonico, ma semplice decenza. Se anche noi utenti cominciamo a pensare che ci dobbiamo accontentare della ordinaria amministrazione, possiamo stare certi che la politica continuerà a fottersene dei nostri disagi come ha fatto finora.

      • franco ha detto:

        Non si tratta di accontentarsi ma di capire quale sia la vocazione e l’utilizzo della linea in questione. Il progetto di raddoppio tra Riano e S. Oreste è praticamente irrealizzabile. Tra gallerie viadotti (trenodotti) e e quant’altro costa quasi come la torimo – Lione (è un’iperbole) e con gli stessi risultati in termini di miglioramento del servizio. L’opera in questione vale solo da un punto di vista keynesiano mentre per migliorare seriamente il servizio si deve volare puù basso.

      • franco ha detto:

        Se parlate con un ingegnere ferroviario serio vi dirà che per una linea come la nostra il fatto di avere il binario unico o il doppio binario è assolutamente irrilevante. Con le frrquenze attuali (che poi la mattina ai 25! rapprsentano la saturazione) l’effetto del doppio bimario si ottiene con le cadenze dei transiti. Poi il doppio bimario non fa aumentare la velocità dei treni

      • Emanuele ha detto:

        Le parole di Franco mi fanno venire in mente un altro video ferroviario giapponese che purtroppo non ritrovo, di una linea sempre a Tokyo a binario unico, ugualmente infestata da passaggi a livello e con frequenze altissime. I treni si incontravano nelle stazioni senza problemi, bastava rispettare l’orario (fantascienza, lo so).
        Caro Franco, pensa che anni fa quando a Viterbo certuni vaneggiavano di aeroporti da decine di milioni di passeggeri, si era ipotizzato di collegarlo con Roma attraverso la Roma Nord raddoppiata di binario, spesa prevista più di 900 milioni, tempo di percorrenza finale tra aeroporto e roma: 70 minuti. E ci credevano pure.

      • franco ha detto:

        Caro Emenuele,
        il progetto a cui ti riferisci (e che io chiamo faraonico9 è proprio quello che cita Anrea nei suoi post. Il problema è che c’è ancora qualche politico lcale che lo va sventolando (anche se in forma un po’ ridotta). senza andare tanto lontano ci sono anche in Europa (e in Italia) ferrovie a binario unico che dunzionano perfettamente e con frequenze abbastanza elevate.

      • Emanuele ha detto:

        Non è tanto per i soldi che l’idea mi pare assurda anche se nel paese in cui siamo le previsioni sono sempre sballate in difetto quindi si sa come si inizia e non come e quando si finisce, ma per tutto il resto. Il tracciato è ultracontorto, attraversa gallerie e viadotti, ha curve da tutte le parti e una lunga serie di fermate. Già solo raddoppiare i binari nel tratto viterbese (che è quello che conosco meglio) è praticamente impossibile in diversi punti senza stravolgere la geografia del tracciato, e in alcuni casi (dentro i paesi per esempio) del tutto impensabile. Ma poi prevedere che 100 chiliometri in queste condizioni si possano percorrere in 70 minuti è assurdo perché si dovrebbe andare a velocità non sopportabili dalla linea attuale e saltare tutte le fermate dei paesini, chiudere un sacco di passaggi pedonali in campagna e prendersi rischi seri con i passaggi a livello con auto incustoditi, pure se dotati di sbarre. Insomma una cosa che per me non aveva né capo né coda. Quando con una frazione di quei 900 milioni si automatizzerebbe tutta la linea con passaggi a livello alla giapponese e sistemi di sicurezza ultimo grido. Si potrebbero rimettere a posto certe curve dove i treni ballano come fossero ubriachi pur andando a bassa velocità. Si potrebbero rimettere in sesto senza stravolgerle con tornelli e barricate le stazioni, si potrebbero sostituire i vecchi treni e soprattutto si potrebbe reintrodurre la figura del controllore per il tratto extraurbano, unico modo per azzerare i portoghesi e limitare al massimo i vandalismi.

  5. Gianfranco Lelmi ha detto:

    E’ ora che i politici comincino a pagare di persona per le loro omissioni.
    I soldi per le loro prebende si trovano sempre ed aumentano in continuazione.
    I soldi per mettere in sicurezza una linea ferroviairia che trasporta al giorno migliaia di persone non si trovano.

  6. Emanuele ha detto:

    Ecco due passaggi a livello in cui ci sono stati incidenti nel tratto viterbese della linea
    Tra Vitorchiano e Soriano nel Cimino all’altezza della Fornacchia (una delle stazioni attualmente chiuse):
    http://goo.gl/maps/Y1mHT
    Nell’immagine si vede il segnale alcuni metri prima dei binari però è messo dal lato opposto della strada e può capitare, come è capitato una mattina sul pulman che mi portava a Soriano, che se c’è un camion che viene dal verso opposto e copre il segnale ci si trova al termine della curva a dover frenare di colpo per non invadere il binario (occorre mantenere una certa velocità perché la strada oltre ad avere una curva cieca è anche in salita).
    A Bagnaia, frazione di Viterbo:
    http://goo.gl/maps/EToRD
    Qui ce ne sono stati diversi, favoriti probabilmente dall’angolo cieco dovuto al muro.
    Questi sono due casi in cui le sbarre automatizzate sarebbero utilissime.

  7. Tommaso ha detto:

    @Emanuele: ottimo video, io conoscevo il simulatore!! http://www.realrailway.com/en/ikebukuro/ 🙂

    Per tutti: parole giustissime. Speriamo a brevissimo di andare nuovamente da Regione…magari convocando anche ATAC.

    • Emanuele ha detto:

      Avevo postato un messaggio con le immagini di due passaggi a livello pericolosi ma non appare. Forse la presenza di link ha causato problemi con la moderazione?

      • Tommaso ha detto:

        Emanuele, vedo il tuo messaggio “bloccato”…proviamo a sbloccarlo se no facciamo copia-incolla 🙂 le immagini sono ottime. Non ri-inviarlo e attendi per vedere se appare, o se lo incolliamo noi. Grazie.

      • BonFa ha detto:

        Emanuele, il tuo commento era ancora in fase di moderazione, complici le festività.
        Adesso è pubblicato. grazie

  8. Vincenzo ha detto:

    Stiamo dando vita ad un gruppo di protesta civile, domenica prossima 12 gennaio ci incontreremo per la seconda volta presso la stazione di Castelnuovo di Porto. Chiunque voglia unirsi a noi può raggiungerci direttamente sul posto. Il problema della non sicurezza di questi pseudo passaggi incustoditi é ormai un problema molto serio!

  9. Andrea De Petris ha detto:

    Vorrei precisare che il progetto di ammodernamento della linea Roma Nord con annesso raddoppio prevedeva tra l’altro un taglio di tutte le curve inutili dal punto di vista logistico, ma a suo tempo (anni ’30) necessarie per allungre il tragitto della misura necessaria a consentire la realizzazione di una ferrovia regionale.

    Oggi ovviamente quel limite non è più valido, quindi il progetto prevedeva proprio l’eliminazione di quelle curve. Ad esempio, tra Riano e Castelnuovo il progetto prevedeva un percorso molto più diritto, con la cancellazione di tutto quel tragitto tortuoso tra Francalancia e Castelnuovo che nessun ingegnere sano di mente oggi costruirebbe più.

    Inoltre, il raddoppio della linea non era previsto a quantità invariata di treni, ma ovviamente rendeva necessaria l’immissione di un numero ben superiore di treni che funzionassero almeno per un tratto come “navetta” con una frequenza di 20-25 minuti come tra Montebello e Piazzale Flaminio. L’obiettivo, realizzato da decenni nei paesi civili d’Europa, era quello di avere una metropolitana di superficie che rendesse più conveniente, comodo e sicuro andare dalla provincia nord a Piazzale Flaminio senza utilizzare l’auto. Utopia? Beh, in altri paesi funziona così. Pensate a cosa significherebbe in termini di viabilità ordinaria, salute, qualità della vita, valore degli immobili nelle zone interessate.

    Costa tanto? Intanto è da dimostrare con dati certi, poi era un progetto finanziato almeno in parte dall’UE, la stessa che permette di costruire infrastrutture in tutta Europa. Ma noi la UE la sappiamo nominare solo per criticare il patto di stabilità, mai per trarne vantaggi: e poi la colpa della crisi è della Germania (che con i soldi della UE ha ristrutturato la ex Germania Est).

    Ci vuole tanto tempo? Anche qui, mancano i dati certi, e comunque se il criterio è: il progetto è troppo lungo, allora torniamo ai carretti coi somari, invece di lamentarci della ferrovia rimasta al livello degli anni ’30.

    Personalmente credo che l’unica via di uscita sia pretendere un livello efficiente di trasporto pubblico su rotaia, e questo non si potrà mai ottenere se il livello della linea rimane quello attuale, anche perchè il materiale rotabile e i binari sono vecchi e certo da soli non migliorano. Se invece pensiamo che mettere le sbarre ai passaggi a livello basterà a rendere più comodo, efficiente e sicuro il trasporto sulla Roma Nord facciamo pure, ma credo che sia una mera illusione.

    • Emanuele ha detto:

      Se conosci il tratto da Civita a Viterbo vedrai che per eliminare il più possibile le curve la linea dovrebbe essere rifatta ex novo abbandonando la vecchia. Poi quando si costeggiano i Monti Cimini con i paesini abbarbicati sul colli sono dolori. La tratta da Roma a Civita è molto più semplice da questo punto di vista. Inoltre ha un traffico viaggiatori enormemente superiore a quello tra Civita e Viterbo. Ricordo che nemmeno pochi anni fa, prima che finisse in mano all’Atac, credo fosse ancora Cotral, si parlava di chiudere questa parte sostituendola con bus dato lo scarso traffico che c’e. Per cui se la realizzazione è più facile e conveniente dal punto di vista del numero dei viaggiatori dalla parte di Roma è un conto, ma raddoppiare tutto in modo da trasformarlo in metro di superficie fino a Viterbo sarebbe una impresa improba. La scusa dell’aeroporto (tralascio tutto il discorso su questo fantomatico aeroporto da milioni di passeggeri l’anno che volevano piazzare in mezzo alla terra di nessuno nel punto peggio collegato del Lazio) è servita ad un certo punto quando non sapevano più che pesci prendere per inventarsi un collegamento rapido visto che sarebbe stato improponibile che un passeggero scendesse a Viterbo e perdesse 3 ore per arrivare a Roma. E si è scelta quella che considero la soluzione peggiore visto che c’è la FR3 che da Viterbo porta a Bracciano e poi a Roma entrando da Nord e finendo a Ostiense, una ferrovia molto più veloce, pratica e più facile da ammodernare.
      Quello che intendevo io per la Roma Nord è un ammodernamento della struttura esistente con la necessaria automatizzazione in modo da permettere un traffico moderatamente più veloce e se serve più frequente. L’esempio delle ferrovie giapponesi che ho portato serve proprio per far vedere come si sfrutta una ferrovia. Scene come quelle che ho visto mesi fa quando per disgrazia ho dovuto prendere la Roma Nord da Flaminio, con treni stracarichi che partivano in ritardo perché la gente continuava a salire, che anche se extraurbani facevano qualche fermata urbana, e che le fermate urbane che non facevano le percorrevano comunque a passo d’uomo quasi fermandosi, poi rallentando a ogni passaggio a livello incustodito per motivi di sicurezza, rallentando in certi tratti dove i binari sono messi male o non so cosa, fermandosi puntualmente fuori dalla stazione precedente quella di Civita (adesso non ricordo il nome) perché mi hanno detto che se un treno entra in stazione dal lato opposto bisogna aspettare per entrare a propria volta, sono tutte cose che si eviterebbero con l’automazione dei segnali, degli scambi e dei passaggi a livello con sbarre anche se non custoditi. Oltre a manutenzione e treni nuovi naturalmente. La linea extraurbana da Roma a Civita per come è messa ora è decisamente sottosfruttata.

      • Andrea De Petris ha detto:

        Sono assolutamente d’accordo che innanzi tutto andrebbe sfruttato a dovere l’esistente. Anche per questo, per altro, sarebbero necessari investimenti non da poco, innanzi tutto sul materiale rotabile che è assolutamente carente. Mi è stato detto più volte che se un treno si rompe e diventa inutilizzabile, spesso non ci sono pezzi di ricambio disponibili per una riparazione immediata e mancano treni “di riserva” con cui sostituirli fino all’avvenuta riparazione, e questo evidentemente si ripercuote sulla frequenza dei treni e sulla regolarità delle corse. Su questo Atac deve intervenire aumentando gli investimenti da subito per rinnovare il materiale rotabile ed aumentare le strutture per la riparazione dei treni.

        In secondo luogo, non è stato sottolineato come negli ultimi anni le corse siano state parzialmente ridotte nella tratta extraurbana, e come molte di quelle previste saltino regolarmente per problemi di mancanza di personale, in una azienda che – come dimostra la cronaca – negli ultimi periodi ha aumentato enormemente le assunzioni.
        E’ quindi doveroso chiedere conto ad Atac e sindacati dove sono questi nuovi assunti, e pretendere che sia aumentato il personale viaggiante sulla linea affinchè siano intanto immediatamente garantite tutte le corse previste dall’orario ufficiale: la scusa della mancanza di personale non è accettabile, il fatto che non sia più finanziato lo straordinario non si può risolvere con un taglio delle corse perchè il personale semplicemente (e giustamente) si rifiuta di fare straordinari.

        Cominiciamo anche a pretendere che sia garantito il servizio esistente nella sua interezza.
        Continuto a pensare che limitarci a chiedere le sbarre ai passaggi a livello incustoditi sia troppo poco, per quanto assolutamente necessario.

        In terzo luogo, se il tratto più frequentato della linea è quello fino a Civita, che si provveda a migliorare e raddoppiare questo tratto, magari in più sezioni. Ricordo che il progetto regionale allestito dalla giunta Marrazzo prevedeva tre tronconi, il primo dei quali da Riano a MOntebello. Il raddoppio di questo tratto sarebbe già un grande passo, e – a parte il ponte sulla Flaminia prima della stazione di Riano – molto meno problematico da realizzare dei tratti successivi. Se si riuscisse a farvi rientrare anche Castelnuovo, sarebbe una svolta cruciale per la viabilità della nostra zona, e della qualità della vita. Ripeto che i grandi progetti, anche quelli giapponesi, costano molto, ma in altri paesi si fanno. Pretendiamo lo stesso trattamento.

      • Emanuele ha detto:

        Io penso che anche una linea scassata come questa con treni che andrebbero bene dal demolitore avrebbe parecchio da guadagnare da un’automazione spinta, che costerebbe pochissimo rispetto al famoso preventivo di 900 milioni. Automatizzare significa limitare al massimo l’intervento umano e quindi non ci sarebbe più bisogno di rallentare prima dei passaggi a livello o per altri motivi legati alla sicurezza. Permetterebbe inoltre alla centrale di sapere in ogni momento dove sono i treni, che velocità hanno ecc. (a Soriano il capotreno scende e va nella sala del capostazione a telefonare immagino appunto alla centrale, e sicuramente lo farà anche in altre stazioni. Anche questa è una perdita di tempo). Le ferrovie giapponesi funzionano anche per questo: il macchinista sa quando parte, sa quando deve arrivare e sa che non c’è bisogno di rallentare o telefonare dalle stazioni. Sapendo questo gli orari si rispettano più facilmente permettendo per esempio di entrare nelle stazioni contemporaneamente e non a rate come oggi, si accorciano o eliminano i tempi di attesa e quindi di percorrenza.
        Non credo ci voglia chissà che nel 2014 per mettere sbarre automatizzate e una telecamera che controlli che non ci sia qualcuno che prova a passare lo stesso, e nel caso a far bloccare il treno da remoto.
        Poi va benissimo tutto quello che viene in più per carità, a partire da treni nuovi con vagoni collegati e non come oggi, ma mi piacerebbe avere un parere da qualcuno del settore su quanto verrebbe a costare un sistema di automazione della roma nord.
        Infine vorrei fare una considerazione: se la linea va male per come è gestita oggi non credo proprio che raddoppiando i binari e aumentando i treni le cose migliorerebbero in proporzione. Oltre a cambiare linea va cambiata la gestione dall’alto se no è inutile.

      • Tommaso ha detto:

        I Vostri commenti sono tutti giusti.

        Ci vuole uno svecchiamento generale dell’infrastruttura, che si consegue SOLO con l’ATTENZIONE da parte di ATAC (che “a calci” sta arrivando) ma soprattutto di Regione. Che senza i $ di Regione non si fa nulla.

        E ovviamente non vogliamo certo scavalcare i problemi regionali: ma dato che il Trasporto Pubblico e’ un bene comune (essenziale), ci permettiamo di fare sentire la nostra voce, forti di commenti come i Vostri.

        Grazie

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