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Resoconto incontro Comitato Pendolari Roma Nord con ATAC del 17 dicembre 2014. #FlaminioNonDeveChiudere

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19/12/2014 di Bonfa.it

Mercoledì 17 ci siamo incontrati con ATAC per discutere del progetto della nuova stazione Flaminio e della chiusura temporanea della stazione Flaminio attuale, per permettere i necessari lavori, come ricordato nei nostri precedenti articoli.

Per ATAC erano presenti i massimi rappresentanti della linea:  Ing. Chiovelli,Ing. Lanzone, Ing.Sebastiani,Dott. Noia, Dott.Cesari e altri.

Per il Comitato Pendolari: Loredana Felici, Rita Rossi, Fabrizio Bonanni, Sandrine Gregori, Claudia Rinaldi.

Premessa del dott.  Noia che spiega l’obiettivo dell’incontro: “Dobbiamo capire se il progetto può garantire la continuità del servizio. Si tratta di un progetto molto datato; l’iter di approvazione è stato molto lungo. Ovviamente, nel frattempo, le condizioni territoriali sono cambiate e la necessità di procedere a modifiche ha rallentato/fermato per lungo tempo il progetto. E’ ripartito “recentemente” (2007) cercando un compromesso tra gestire la mancanza di fondi e mantenere “il buono” delle iniziative raggiunte.”

Veniamo invitati a visualizzare il progetto presso gli uffici ATAC di via Ignazio Silone 199, su nostra richiesta, dopo il rifiuto a concederci l’accesso al progetto da parte dell’ufficio legale di ATAC.

Interviene Fabrizio con 3 domande:

  • A che punto è il progetto?
  • Quanto impatto ci sarà su piazzale flaminio?
  • Come risolvere il problema di un eventuale interruzione di servizio?

Prende la parola il dott. Vittorio Sebastiani, iniziando a un sunto storico della linea:

La Roma-Nord risale al 1932. Il progetto in questione nasce nel 1994 da un’evidenza: la stazione Flaminio e la galleria sono fuori norma, con le leggi attuali.

Una prima valutazione contempla 5 progetti. Viene scelto la soluzione che si avvicina di più al progetto attuale. Subisce però un iter lunghissimo. Viene approvato finalmente, molti anni dopo. Prevede una nuova stazione totalmente interrata, a norma, senza barriere architettoniche, all’altezza di villa Ruffo,  Villa borghese e che si ricollegherà direttamente alla metro A, fermata Flaminio

L’intenzione che sta alla base del progetto è di fare di Flaminio un vero nodo intermodale: metro e treno direttamente collegati, senza soluzione di continuità.

Importo del operazione: 45 milioni di euro che poi deve sostenere interamente la Regione Lazio. Quest’ultima incarica ATAC, col ruolo di Direttore dei lavori, di gestire gli appalti. Parte una gara che vincono 2 società.

Nel 2007 partono i lavori che vengono però continuamente interrotti per mancanza di fondi. Soltanto 6 mesi fa ripartono efficacemente con l’ausilio di tecnologie moderne per quanto riguarda le scavatrici. Risulteranno banchine di 4 metri, tipo metro, gruppo scale più largo, impianti a norma, dimensionamento di 600 persone (il comitato fa subito notare che il dimensionamento è insufficiente con i carichi attuali di passeggeri in transito sulla banchina di flaminio, in alcune fasce della giornata, soprattutto mattina e sera).

La vecchia stazione Flaminio forse rimarrà semi-attiva per qualche treno extra-urbano e come ricovero treni. Si prevede che tutti i treni arriveranno nella stazione nuova, interrata.

Per il ricongiungimento dei 2 binari nuovi ai vecchi deve essere consolidata la struttura: la parte delle volte finali del tunnel (da p.za  euclide a piazzale flaminio) vanno demolite e ricostruite. Saranno grandi il doppio e più larghe, per permettere il passaggio dei 4 binari. E’ previsto il rifacimento anche delle basi pressoché assenti ora.

E’ dunque impossibile mantenere attivo il servizio; neanche in modalità ridotta e alternata, soprattutto (e ATAC l’ha ribadito più volte) pe garantirer la sicurezza dei lavoratori in galleria e dei passeggeri in transito.

La stima della chiusura è di 8 mesi. Ad oggi, ma sicuramente verrà posticipata la data, si parla di ottobre 2016 come inizio chiusura della stazione. Si sta pensando di fare i lavori in concomitanza con la chiusura del tratto extraurbano per il progetto di raddoppio della linea a Riano: per questa tratta si parla di almeno 2 anni di chiusura , ma si prevede un tempo ancora più lungo.

Molto probabilmente, con la chiusura temporanea della stazione di piazzale Flaminio, il nuovo capolinea satà attestato presso la Stazione di Acqua Acetosa, ma si sta pensando di poter arrivare alla stazione di Euclide.

Il comitato fa notare che la stazione di euclide è troppo piccola per permettere e gestire un afflusso di passeggeri superiore al normale e soprattutto in superficie risulta difficile pensare di trovare spazio per i bus sostitutivi a piazza euclide e dintorni. Forse acqua acetosa si presta meglio come capolinea provvisorio.

Atac propone di contenere i tempi, facendo una rotazione su 3 turni, 7 giorni/7 per i lavori in galleria , ma va verificata la fattibilità.

Il Comitato è a favore dei necessari ammodernamenti e ben vengano nuove stazioni, nuovi treni per il miglioramento dei servizi sulla nostra martoriata linea ferroviaria, ma si ribadisce che ATAC deve assolutamente pensare a salvaguardare il cliente/utente/pendolare, garantendo un servizio degno!

Per quanto riguarda mezzi sostitutivi da organizzare da Piazza Euclide (o da Acqua Acetosa), abbiamo capito che ATAC non ha ancora affrontato il problema. Affermano che non rientra nelle loro competenze ma riguarda il tpl e la Regione. Abbiamo chiesto di allertare anche il Comune di Roma qualora dovessero (sicuramente) servire corsie preferenziali e comunque lavori stradali di consolidamento per far transitare le navette dalla Stazione di Euclide o di Acqua Acetosa,una volta chiusa la stazione Flaminio.

Abbiamo palesato tutti i problemi e le limitazioni legato ai percorsi, alternative delle navette.

Sono consapevoli del numero di persone che si riverserà a P.za Euclide nelle ore di punta? Dove stazioneranno le navette? Quale percorso raggiungeranno?

Più volte abbiamo ribadito l’importanza di gestire per tempo la situazione per non abbandonare l’utenza a se stessa. L’importante aspetto sul quale si è battuto molto il Comitato è stato quello della COMUNICAZIONE: gli utenti devono sapere per tempo, si devono poter organizzare.

Altra richiesta del Comitato è stata: la stazione di attestamento, al posto di quella di Flaminio, sia essa Euclide o Acqua Acetosa, dovranno essere dotate degli stessi servizi forniti a piazzale flaminio: bar, edicola, tabaccheria, biglietterie. ATAC ha risposto che ci sarà sicuramente la biglietteria, per il resto vedranno.

ATAC  ci  suggerisce, a fine riunione a chiedere un incontro con Regione Lazio, nella persona dell’Assessore ai Trasporti, dott. Civita (ma ci avevamo già pensato e anzi lo abbiamo incontrato varie volte) Si mettono a disposizione per partecipare anche loro.

Rimaniamo d’accordo di rivederci a gennaio dopo le feste per visionare il progetto della nuova stazione e per programmare l’incontro con i referenti della Regione Lazio, il proprietario della linea e appaltatore del progetto della nuova stazione Flaminio.

La nostra intenzione è quella di fissare incontri periodici con ATAC per avere un “report” su come stanno andando i lavori a flaminio e per avere le risposte che chiediamo: non si può chiudere una stazione come Flaminio e arrancare, navigare a vista per 8-10-15 mesi. Anche la Regione deve fare la sua parte e andremo da lei presto.

Conosciamo tutti bene i tempi dei progetti italiani: 8 mesi sono corrispondenti a 1 anno. Ricordiamocelo tutti e cerchiamo di partecipare e di farci sentire, come utenti pendolari e come cittadini, altrimenti questa linea ferroviaria morirà!

13 thoughts on “Resoconto incontro Comitato Pendolari Roma Nord con ATAC del 17 dicembre 2014. #FlaminioNonDeveChiudere

  1. Andrea de Petris ha detto:

    Prima reazione: sono dei pazzi incoscienti, non hanno la minima idea di quello che scateneranno ne quadrante Nord di Roma.
    Seconda reazione: ho capito bne che intendono chiudere il tratto Riano Montebello per almeno due anni? E a che serve a quel punto una stazione integrata con treni urbani ed extra urbani se arrivano comunque solo fino a Montebello? E gli altri come dovrebbero arrivare a Roma?
    Terza reazione: Si sono domandati come mai con 45 milioni di euro stanziati i lavori si fermavano continuamente per mancanza di fondi? Forse carminati e alemanno avrebbero qualche risposta.
    Conclusione: dobbiamo fermarli, prima che sia tardi. Saluti

    • BonFa ha detto:

      Andrea, proprio perché non hanno chiari tutti i disagi che l’utenza e i lavoratori dovranno subire durante i lavori che dobbiamo marcare a vista sia Atac che Regione Lazio.

  2. franco ha detto:

    Prima reazione: l’atteggiamento del Comitato mi pare un po’ carbonaro. L’incontro era stato sicuramente programmato e se ne poeva dare notizia su questo blog, anche per raccogliere qualche impressione.
    seconda reazione: concordo con Andrea, questi soggetti vanno sicuramente fermati.prima che sia troppo tardi e fargli fare i conti con la realtà.
    Non si rendono conto che stanno giocando con la qualità della vità di almeno 30.000 persone in via diretta e di almeno 500.000 di riflesso.
    se oltrwtutto il progetto che vi hanno mostrato è quello succintamente uillustrato significa che c’èstato un ulteriore cambio di strategia rispetto a quanto si conosceva ufficiosamente fino ad oggi. Per la realizzazione del progetto illustrato 8 mesi sono i tempi di realizzazione lavorando h 24 e 7 su 7, come in Italia non si è mai fatto per nessuna opera pubblica.
    Poi mi sembra del tutto pazzesco far coincidere i lavori su piazzale flaminio con quelli per il raddoppio Montebello Riano.
    I tempi di percorrenza da Morlupo o Rignano potranno in tale periodo superare tranquillamente le due ore.
    Come alternativa, che in quell’evenienza diventerebbe concorrenziale, bisogna lottare per il ripristino temporaneo del capolinea di Lepanto dove dovrebbero attestarsi gli autobus che percorrono Flaminia, Tiberina e Cassia

    • BonFa ha detto:

      Franco, l’incontro è stato in forse fino al giorno prima, ma alla fine dell’incontro precedente ci eravamo dati appuntamento entro l’anno con atac per parlare solo della chiusura di flaminio. Abbiamo tempo e non dobbiamo sprecarlo, nè noi, nè atac perchè la posta in palio è troppo importante! Non permetteremo che si chiuda Flaminio (se proprio sarà necessario) senza aver fatto PRIMA tutti i passi per garantire un servizio alternativo idoneo. Da parte nostra daremo battaglia fino alla fine, ma anche tutti gli utenti vanno sensibilizzati e infatti stiamo facendo un grosso passaparola sul treno, distribuendo il resoconto sopra riportato. Tanti pendolari non sanno nulla di questo!

  3. carlo ha detto:

    Punto 1: prima di arrivare a un progetto di dimensioni così devastanti, credo sia il caso di considerare TUTTE le possibili vie per evitarlo; dall’ottimizzazione del traffico treni al personale, alle frequenze delle corse. si è fatto? e su quali basi? 45 MILIONI di EURO?
    Punto 2: ma il nodo intermodale già c’è. l’affluenza delle persone e il congestionamento non derivano dal fatto che la stazione flaminio è sottto dimensionata, ma dal fatto che è gestita da cani. con la cifra sopraesposta si potrebbe largamente fare fronte ad un progetto organico di riqualificazione dell’intero tessuto urbano di mobilità prevedendo sostituzioni di treni e sistemi integrati di shuttle elettrici; se la differenza sarà solo sulle dimensioni e dal fatto che lo scambio metro treno avverrà in ipogeo, la domanda è….cui prodest…cioè chi e quanto MAGNERANNO?
    Punto 3: il piano alternativo del traffico pendolare non è un aspetto “secondario” ma ha carattere èRIMARIO e a monte di qualsiasi soluzione si scelga; il mio terrore è che i nostri interlocutori non solo non siano adeguati come capacità tecniche ad un programma del genere, ma addirittura non sappiano DI COSA STANNO PARLANDO:
    Ragazzi, sperro proprio di sbagliarmi SU TUTTA LA LINEA.
    ciao,e grazie per i Vs. sforzi a nome di tutti
    carlo

    • BonFa ha detto:

      Carlo, che ATAC brancoli nel buio è palese e l’abbiamo pure evidenziato nel resoconto. Che l’azionista di maggioranza (comune di roma) e proprietaria della linea (regione lazio) debbano essere maggiormente presenti e vigilare è altrettanto ovvio. Fatichiamo a capire come si possa organizzare un servizio idoneo per i pendolari, una volta chiusa flaminio per tanti mesi, ma è nostra intenzione insistere a sfinimento che 8 mesi di lavori sono troppi e che,semmai, vanno attivati adesso tutti i canali necessari per le richieste di viabilità alternativa, bus, metro, etc.

  4. franco ha detto:

    Fabrizio, il mio appunto sulla “carboneria” era dovuto proprio al fatto che non vedo un pieno coinvolgimento degli utenti della ferrovia nel lavoro svolto dal Comitato, il che è un vero peccato..
    Carlo, concordo al 100% con la tua analisi. Il progetto di ristrutturazione della ferrovia è faraonico e del tutto inutile. Con la cifra stanziata si potevano mettere in sicurezza tutti i passaggi a livello e fare un ampliamento della stazione esistente senza stravogimenti.
    il navigare a vista dell’ATAC (peraltro avviene in tutta la rete da questa gestita) è vermante imbarazzante.

  5. tiziana ha detto:

    Concordo pienamente con l’analisi di Carlo. Scambio metro treno allo stesso livello?? Con tutti i problemi strutturali da sanare…I soliti noti, approntando il banchetto, non immaginano neanche il movimento passeggeri che si preparano a sconvolgere, e non solo: penso alla disatrosa viabilità dell’area di Roma Nord. Un incremento del traffico automobilistico in quella zona, perennemente congestionata, potrebbe bloccare mezza città.
    Ma invece cosa si sa della chiusura della tratta per il raddoppio dei binari? Pensavo che si trattasse di una leggenda metropolitana, uno di quei miti di cui tutti bisbigliano in treno….

    • BonFa ha detto:

      Tiziana, proprio perché tutto sembra essere abbastanza nebuloso che cercheremo di vigilare e di avere ,e darvi, notizie sempre aggiornate. Stiamo parlando di eventi che vanno almeno a fine 2016, ma dobbiamo partire adesso con l’opera di sensibilizzazione verso il gestore e verso il proprietario della linea. Sensibilizzazione anche dell’utenza pendolare tutta, altrimenti ci ritroveremo tutti nel caos. Chi deve decidere deve rendersi conto cosa vuol dire chiudere la linea per tanto tempo…

      • tiziana ha detto:

        Infatti, in teoria, non potrebbe farlo, senza garantire un servizio sostitutivo accettabile….Vi ringrazio per tenerci aggiornati e per l’impegno, in questo momento siete la nostra voce e le nostre orecchie. Il problema di comunicazione evidentemente è ampio e non riguarda solo ATAC. Visto che la ristrutturazione della linea rientra nel Piano Mobilità della Regione Lazio, non si potrebbe iniziare a pensare di interloquire direttamente con le istituzioni preposte, e sovraordinate? Scusatemi, forse è una banalità…. Leggendo i progetti, anche nella totale incompetenza della materia, non pare che ATAC, ad oggi, sia nelle condizioni di gestire con efficacia gli interventi previsti.
        Il Comitato Pendolari ha avuto qualche ruolo nel piano? Oppure c’è qualche organizzazione di cittadini che è stata/sarà sentita?

  6. BonFa ha detto:

    Tiziana, proprio perchè abbiamo il sentore che ATAC sia solo un esecutore di piani altrui, che chiederemo un incontro in Regione, anche alla presenza di ATAC. Il Comitato, e con essa l’utenza tutta, deve avere un ruolo CENTRALE nella discussione. Non si chiude una stazione per 8-10 mesi senza valutarne appieno le conseguenze.

  7. […] linea ferroviaria ROMA – CIVITA CASTELLANA – VITERBO, prevista nel 2016, secondo quanto riportato durante l’ultimo incontro avuto da ATAC con il nostro comitato,  siamo qui a chiedere un […]

  8. […] pendolari non sanno che tra meno di un anno dovrebbe chiudere l’attuale stazione di piazzale flaminio per far posto ai lavori per […]

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