A due settimane dal nostro corposo esposto alle procure per i continui disservizi patiti dai pendolari della roma nord, la situazione ad oggi è la seguente (ultimi messaggi PEC ricevuti):

Solo il Gabinetto del Sindaco ci ha risposto con una lettera (protocollata), in cui si prende atto della nostra denuncia e in considerazione di quanto rappresentato da codesto comitato, si invita l’Assessorato alla Città in movimento  a procedere alle opportune verifiche e ad assumere iniziative. Francamente non sappiamo quali saranno queste iniziative di verifica, staremo a vedere. Intanto il tempo passa e si continua a viaggiare peggio delle bestie, questa è la verità, che non serve verificare!

Comunque auspichiamo che l’Assessorato prenda i necessari provvedimenti, visto che è nei suoi poteri e che si possa iniziare a parlare di servizio di trasporto pubblico per gente civile e non per gli animali.

Per i curiosi, ecco la lettera che ci è giunta.

Intanto le corse urbane continuano a saltare a una media di 40-50 al giorno (tra ufficiali e “ufficiose”) sulle 150 da orario (praticamente quasi 1 corsa su 3 al giorno viene soppressa!).

Qualche giorno fa siamo arrivati al 50% di soppressioni , in urbana, tra le 15 e le 16, roba da primato, come potrete verificare sotto. In rosso le corse soppresse in quella fascia.

Quindi ci chiediamo: ma quali provvedimenti può prendere l’Assessore verso un’azienda (partecipata al 100% dal Comune di Roma) che non riesce a garantire da anni un servizio decente? La situazione è ormai talmente incancrenita che forse nemmeno un miracolo basterà. Non crediamo che la situazione dal 2019 migliorerà perchè senza investimenti certi si avrà sempre meno utenza viaggiante e non siamo proprio tutti così sicuri che si andrà a gara pubblica nel 2019 per l’affidamento del servizio, e non siamo nemmeno certi che l’eventuale nuovo aggiudicatario (sempre che non sia  ATAC sotto altro nome o “vestito”…) porti veramente innovazione e investimenti nel trasporto pubblico di roma nord. In questo contesto la Regione Lazio, più volte chiamata a fare la propria parte, ha sempre sofferto per “restare al passo”, così come pure il Comune di Roma e i municipi interessati.

Noi pendolari staremo a vedere (proattivamente) e  sempre con lo stesso occhio critico di chi le ha viste veramente tutte per potersi fidare del primo che passa.